PANEVIN

Panevin, bubarata, fogherata, ancora una delle belle  tradizioni del nostro territorio.

La sera del 5 gennaio ci si ritrova tutti attorno al grande Falò.

Si brucia la “Vecia” che deve bruciare tutta, in modo da portare con sé tutte le cose negative dell’anno appena finito e si leggano gli auspici per quello nuovo; le “fuische” parlano – dicevano i nostri contadini –  “Fuische a mattina poenta pochetina, fuische a sera poenta pien cagliera”.

Anche per noi è molto importante mantenere questa tradizione, infatti, ormai da decenni organizziamo il Panevin.  

Fino a pochi anni fa, il luogo in cui avveniva l’accensione del Falò si alternava fra le tre Frazioni, Farrò, La Bella e Pedeguarda, ma da un paio di edizioni, la scelta definitiva è stata per Farrò.

l motivi sono esclusivamente di ordine logistico; la gestione del traffico nelle altre due frazioni non risulta essere fattibile in sicurezza.

Per l’allestimento e accensione del Panevin, il Comitato ha aderito alle indicazione del Consorzio delle Pro Loco del Quartier del Piave e del Comune di Follina, sia sulle dimensioni da rispettare, che sul materiale da bruciare, eliminando le ramaglie verdi, le resinose, e i tralci della potatura delle viti. A questo proposito se torniamo indietro nel tempo, ma molto indietro, forse questa tradizione era nata un po’ per questo, bruciare tutti i residui delle varie potature. Ora, con l’avvento dei fitofarmaci, questo non è più possibile sarebbe solo pericoloso e altamente inquinante (dati Arpav Veneto). Per l’accensione, i nostri volontari partono con le fiaccole dalla località che ogni anno il Consorzio delle Pro Loco sceglie per la benedizione delle fiaccole e arrivano alle 20.00 in punto; poi il fuoco prende vita.

Un ringraziamento va a tutti coloro che si adoperano per la riuscita di questa manifestazione. Mi piace ricordare fra tanti i ragazzi dell’ACR che anche quest’anno hanno “allestito” la VECIA e i proprietari dei mezzi, trattori e ragno, che ogni anno prestano la loro opera per la realizzazione del “PANEVIN  DEL COMITATO DI FARRÒ, LA BELLA E PEDEGUARDA”